7 miti e convinzioni errate sui probiotici 

- cosa è vero e cosa non è vero?

6 Tempo di lettura min

Il mercato dei probiotici è in crescita, ma con esso anche le incomprensioni sui probiotici e i loro benefici. In questo articolo, affronteremo alcune delle più comuni convinzioni errate sui probiotici.

Nota

I diversi ceppi probiotici presentano vantaggi specifici: controlla il ceppo e la quantità giornaliera da consumare

1) I probiotici sono tutti uguali?


No
Sul mercato sono disponibili molti prodotti probiotici, spesso diversi tra loro in base ai fermenti probiotici che contengono. Tutti i batteri probiotici hanno proprietà diverse, il che significa che ognuno di essi ha vari e fifferenti benefici per la salute. Il beneficio per la salute di un prodotto probiotico è specifico per il ceppo batterico che contiene, non è applicabile per altre categorie tassonomiche come il genere ospecie in quanto più generiche. Ad esempio, un prodotto può riportare in etichetta Lactobacillus rhamnosus (il genere e la specie), ma non specifica se il ceppo è Lactobacillus rhamnosus, LGG® , oppure un altro ceppo molto diverso Lactobacillus rhamnosus, GR-1®, o qualsiasi altro ceppo di Lactobacillus rhamnosus
Questa differenziazione è importante, poiché i benefici associati al Lactobacillus rhamnosus, ceppo LGG® riguardano il supporto del sistema immunitario, mentre il ceppo del Lactobacillus rhamnosus, GR-1®, è associato ai benefici per la salute urogenitale delle donne.
Ricerca il ceppo per assicurarti il giusto beneficio probiotico.
Clicca per saperne di più su "Cosa sono i probiotici".
 

2) I prodotti probiotici con una maggiore quantità di batteri sono i migliori?

Non necessariamente
Un prodotto probiotico con più batteri non ha necessariamente un effetto migliore rispetto a un prodotto con meno batteri. Poiché i fermenti probiotici hanno proprietà diverse, alcuni ceppi probiotici esercitano semplicemente il loro beneficio specifico con un numero relativamente basso di batteri, mentre altri ceppi richiedono la presenza di molti più fermenti per apportare il loro contributo benefico. 

Ciò significa che è più importante scegliere un probiotico scientificamente correlato a un particolare beneficio per la salute e consumare tali fermenti rispettando la quantità scientificamente collegata allo specifico beneficio per la salute. In pratica, la quantità di batteri probiotici da consumare dipende dallo specifico ceppo e dai benefici per la salute ad esso correlati.
Fare clic per saperne di più sui probiotici e disturbi delle vie respiratoriefeci molli o pianto eccessivo e irritabilità.

Nota

È importante scegliere un probiotico che sia stato associato a benefici per la salute in preminenti studi scientifici.

3) I prodotti probiotici con più di un ceppo funzionano meglio?


Non necessariamente 
Alcuni prodotti probiotici contengono più di un ceppo probiotico, ma ciò non significa che il prodotto offra più benefici. Molti prodotti multi-ceppo non hanno il supporto scientifico per la particolare combinazione di ceppi che contengono. 

Invece, il miglior prodotto probiotico è quello che contiene un ceppo particolare (o una particolare combinazione di ceppi) che è stato studiato e associato a un beneficio specifico per la salute.
Fare clic per ulteriori informazioni su UREX, la miscela probiotica di Chr. Hansen, o sui probiotici a ceppo singolo LGG®, BB-12®, LA-5® o L. CASEI 431®.
 
Benessere della famiglia e probiotici

4) Tutti gli alimenti fermentati contengono batteri probiotici?


No
Gli alimenti fermentati, come kombucha, crauti o tempeh, vengono prodotti attraverso un processo chiamato fermentazione. In questo processo, i batteri (naturalmente presenti negli alimenti o volontariamente aggiunti) trasformano il substrato (prodotto originale) in un alimento diverso. Lo yogurt, ad esempio, viene prodotto grazie l'aggiunta, nel latte, di batteri vivi e attivi. Spesso, tuttavia, gli alimenti fermentati vengono sottoposti a ulteriori processi di lavorazione, come pastorizzazione, cottura o filtrazione. Questa lavorazione uccide i batteri vivi, impedendo al prodotto di qualificarsi come probiotico poiché non contiene più batteri vivi e attivi. 
Inoltre, per essere classificati come probiotici, i prodotti non devono contenere semplicemente batteri vivi, ma i batteri vivi devono avere comprovati benefici per la salute dimostrati all'interno di specifici studi scientifici, e devono contenere tali fermenti nelle quantità scientificamente correlate ai benefici per la salute.1
 
Nonostante molti alimenti fermentati tra cui le bevande non siano probiotici, possono comunque essere nutrienti e contribuire a una dieta bilanciata.
Clicca per sapere di più su "Cosa sono i probiotici".
Nota

Occorre ricordare che diversi ceppi probiotici hanno benefici diversi per la salute e che questi benefici non sono generalizzabili in tutti i probiotici. 

5) Tutti i latti fermentati contenono probiotici?


No, non tutti i latti fermentati
I latti fermentati possono essere nutrienti e talvolta sono una buona fonte di batteri probiotici, ma non tutti i lati fermentati come ad esempio gli yogurt contengono probiotici. Tutti gli yogurt vengono prodotti attraverso la fermentazione, che comporta l'aggiunta di batteri vivi (ad es. Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) al latte; tuttavia, nella maggior parte degli yogurt, questi batteri vivi non sono batteri probiotici e pertanto non sono associati a specifici benefici per la salute. Il latte fermentato probiotico viene prodotto quando al latte vengono aggiunti anche batteri probiotici specifici. L'aggiunta intenzionale di ceppi probiotici scientificamente testati e documentati garantisce che il latte fermentato contenga batteri vivi associati a uno specifico beneficio per la salute. Assicura inoltre che venga aggiunta una quantità sufficiente di batteri probiotici, affinché questi siano ancora vivi alla data di scadenza. Questo è fondamentale, in quanto i batteri devono essere vivi e vitali fino al momento del consumo affinché il latte fermentato sia considerato probiotico, ed esercitare il beneficio specifico per la salute quando viene consumato.
 
I batteri probiotici come il Bifidobacterium, BB-12®, il Lactobacillus acidophilus, LA-5®, il Lactobacillus rhamnosus, LGG® o il Lactobacillus paracasei, L. CASEI 431® possono essere aggiunti durante la produzione di latte fermentato, trasformando così il prodotto in una fonte di batteri probiotici.
Cliccare per saperne di più su "Cosa sono i probiotici".

 

6) È possibile utilizzare i probiotici insieme ad interventi sanitari?


Alcuni interventi sanitari raccomandati da un professionista sanitario possono influire sulla salute, alterando l'equilibrio dei batteri nell'intestino. I batteri probiotici possono aiutare a bilanciare i batteri, supportando la salute. Ad esempio, alcuni interventi sanitari possono causare feci molli, ma la ricerca ha suggerito che consumare il ceppo probiotico Lactobacillus rhamnosus, LGG®  o una combinazione di Bifidobacterium, BB-12 ® e Lactobacillus acidophilus, LA-5® può aiutare a ridurre le feci molli.2, 3, 4, 5 Quando si integrano i probiotici, si consiglia generalmente di assumerli alcune ore dopo l'intervento sanitario.

Consultare il personale sanitario per ulteriori informazioni.

 

7) Tutti i ceppi probiotici sono associati a benefici per la salute? 

Sì, per definizione, tutti i ceppi probiotici sono associati a uno specifico beneficio per la salute
I ceppi probiotici sono ceppi batterici che sono stati associati a benefici per la salute negli studi scientifici sull'uomo. Va ricordato che i benefici per la salute di un ceppo probiotico in una particolare area della salute non possono essere generalizzati ad altri ceppi probiotici o ad altre aree della salute. È importante ricordare questo aspetto quando si sceglie un probiotico.

Maggiori informazioni su cosa cercare quando si sceglie un probiotico, o fare clic qui per saperne di più sui ceppi probiotici Chr. Hansen.

Consultare un professionista sanitario per saperne di più sui probiotici e su come possono essere di supporto alla salute.

 

8) È comune isolare i ceppi probiotici da varie fonti?


Ricordiamo che i ceppi probiotici sono batteri, entità completamente separate nella classificazione di tutti gli organismi viventi6. È inoltre importante stabilire innanzitutto che i ceppi probiotici sono microrganismi che possono vivere in una varietà di aree, e la fonte dell'isolamento non determina ciò che comprende il microrganismo, né porta con sé alcun componente del luogo in cui si trovano e/o del luogo da cui vengono isolati isolati.

Gli esseri umani nascono privi di popolazione microbica e i microbi residenti di qualsiasi individuo si sviluppano durante diverse fasi della vita. Ad esempio, il microbioma può essere passato dalla madre al neonato durante il parto vaginale e influenzato ulteriormente dall'allattamento al seno e dalla successiva esposizione agli alimenti, alle persone e all'ambiente. I microrganismi che si trovano negli esseri umani coesistono con noi e si insediano in una nicchia che supporta la loro crescita fino a quando non si spostano occupando un altro ospite, ambiente o alimento.

Pertanto, la fonte di isolamento dei ceppi probiotici è varia in natura, riflettendo la diversità degli ambienti in cui gli esseri umani sono esposti a batteri benefici. Tenendo conto di ciò, le fonti di isolamento comunemente osservate per i probiotici includono l'intestino umano (più comunemente sotto forma di campione di feci) e campioni vaginali, campioni ambientali e varie fonti alimentari, come prodotti caseari fermentati e altre fonti alimentari naturalmente fermentate.

 

9) I ceppi probiotici isolati dagli esseri umani sono più ideali per il consumo umano?

No.
Le rinomate organizzazioni scientifiche internazionali non hanno mai ritenuto che l'"origine" di un ceppo sia un prerequisito per i benefici probiotici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce i probiotici come "microorganismi vivi che, se somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute all'ospite"7. Nessun punto della definizione di probiotico menziona l'origine. Inoltre, l'International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics (ISAPP) afferma che "un probiotico efficace e di alta qualità NON deve essere" naturalmente presente nell'intestino umano o "derivato dall'uomo"8 .

Ciò che è importante ricordare è che sono stati stabiliti benefici per la salute umana per i ceppi probiotici isolati da piante, alimenti, feci umane, animali e altre fonti. Per quanto riguarda la scelta dei probiotici che supportano benefici per la salute, è più importante fare affidamento sulla sicurezza della comprovata documentazione scientifica e clinica sui ceppi anziché concentrarsi sulla loro origine dell'isolamento. In altre parole, dimostrare che una coltura microbica è sicura ed efficace attraverso la scienza è ciò che contraddistingue un probiotico, non da dove è stato isolato.

Fare clic qui per maggiori informazioni riguardanti i ceppi probiotici di Chr. Hansen, alcuni dei ceppi probiotici più documentati al mondo.

 

10) Al giorno d'oggi, molti consumatori preferiscono acquistare prodotti più naturali. I ceppi probiotici isolati dall'uomo possono essere considerati più "naturali" rispetto a quelli isolati da altre fonti?

No.
I ceppi probiotici sono batteri presenti in ogni habitat sulla Terra9. Pertanto, non esiste una definizione concordata di ciò che costituisce un probiotico "naturale" nel modo in cui ciò viene inteso dalla maggior parte dei consumatori.

Come detto in precedenza, gli esseri umani nascono senza una comunità microbica residente, e acquisiscono i microbi in diverse fasi della vita attraverso il contatto con altre persone e l'ambiente, e gli alimenti che vengono consumati. Infatti, il corpo umano è costantemente esposto a batteri provenienti da varie fonti, e questa diversità è un componente importante di un microbioma intestinale sano, specialmente se si considerano le evidenze di una riduzione dell'incidenza della malattia in popolazioni che hanno animali domestici, fratelli o vivono con animali (ad es. ambienti più rurali)10,11.

Anche in questo caso, indipendentemente dalla fonte di isolamento, è fondamentale che la coltura microbica consumata come probiotico offra un beneficio per la salute dell'ospite, pur disponendo dei parametri di sicurezza richiesti. Infatti, esistono moltissimi ceppi probiotici non isolati dagli esseri umani che hanno dimostrato di offrire benefici alla salute umana.

 

BB-12®, LA-5®, L. CASEI 431®, LGG® GR-1® e UREX sono marchi di Chr. Hansen A/S.

L'articolo è fornito per scopi informativi riguardanti i probiotici e non intende suggerire che qualsivoglia sostanza citata nel documento sia destinata a diagnosticare, curare, mitigare, trattare o prevenire qualsiasi malattia.

I nostri ceppi di probiotici Chr. Hansen

Qui in Chr. Hansen, i nostri ceppi sono supportati dalla scienza. Tutti i nostri ceppi probiotici sono supportati da documentazione clinica. Scoprite di più sugli effetti benefici che i nostri ceppi hanno sulle diverse aree salutistiche.

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  1. Hill C, et alNat Rev Gastroenterol Hepatol. 2014;11:506. (PubMed)
  2. Arvola T, et alPediatrics. 1999;104(5):e64. (PubMed)
  3. Vanderhoof JA, et al. The Journal of Pediatrics. 1999;135(5):564-8. (PubMed)
  4. Chatterjee S, et alJ Assoc Physicians India. 2013;61(10):708-12. (PubMed)
  5. de Vrese M, et al.J Dairy Res. 2011;78(4):396-403. (PubMed)
  6. Taxonomy - Five-Kingdom Classification, Prokaryotic Monera, and Multitissued Organisms | Britannica
  7. Hill, C. et al.Nat. Rev. Gastroenterol. Hepatol 11, 506–514 (2014).
  8. https://isappscience.org/wp-content/uploads/2019/04/Probiotic-Checklist-Infographic.pdf
  9. Bacteria | What is microbiology? | Microbiology Society
  10. Tun, H.M., Konya, T., Takaro, T.K. et al. Exposure to household furry pets influences the gut microbiota of infants at 3–4 months following various birth scenarios. Microbiome 5, 40 (2017). https://doi.org/10.1186/s40168-017-0254-x

  11. Laursen MF, Zachariassen G, Bahl MI, Bergström A, Høst A, Michaelsen KF, Licht TR. Having older siblings is associated with gut microbiota development during early childhood. BMC Microbiol. 2015 Aug 1;15:154. doi: 10.1186/s12866-015-0477-6. PMID: 26231752; PMCID: PMC4522135.

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